LA CIRROSI EPATICA

dieta-cirrosiLa cirrosi epatica è una malattia cronica IRREVERSIBILE caratterizzata da degenerazione, indurimento, cicatrizzazione e perdita funzionale delle cellule del fegato.

Cause

La cirrosi epatica può avere cause multifattoriali ed in base ad esse, la dieta riveste un ruolo più o meno importante nel decorso patologico:

La forma di cirrosi più influenzata dalla dieta è la cirrosi alcolica, anche se negli ultimi anni l’importanza dell’abuso di alcol in riferimento all’insorgenza della cirrosi è stata drasticamente rivalutata. Tutte le forme degenerative del fegato che un tempo venivano classificate univocamente con il termine cirrosi, ad oggi sono differenziate accuratamente in base all’agente scatenante; inoltre, con la scoperta dei virus e delle infezioni virali epatiche si è capito che l’alcol più spesso svolge una funzione sinergica, ma raramente è coinvolto nella patogenesi primaria della cirrosi alcolica. Nella dieta, l’alcol riveste un ruolo visibilmente tossico a partire dal consumo di 50g/die (5 birre da 330ml o 5 bicchieri di vino da 125ml) protratto in un lunghissimo periodo, pertanto, è possibile affermare che il rischio patogenetico di cirrosi alcolica sia esclusivo dei soggetti affetti da alcolismo cronico.
Terapia della cirrosi epatica

Il trattamento terapico della cirrosi epatica prevede:

  • Allontanamento del malato dai fattori di rischio e da quelli eziologici
  • Dieta equilibrata e specifica (giusto apporto proteico/amminoacidico e di sodio alimentare)
  • Impiego di farmaci per ridurre le complicanze della cirrosi (ad esempio diuretici per l’ascite)
  • Riposo a letto (che facilita il ritorno venoso)
  • Paracentesi evacuativa (procedura attraverso la quale, mediante l’utilizzo di una siringa ed un ago, si preleva il liquido ascitico contenuto nella cavità addominale; quando si prelevano solo pochi centimetri cubi di liquido allo scopo di analizzarlo la paracentesi viene chiamata esplorativa. Se il liquido addominale è abbondante e crea senso di gonfiore si possono prelevare quantità maggiori e la procedura prende il nome di paracentesi evacuativa).Nonostante la cirrosi epatica sia una malattia a decorso irreversibile e spesso infausto (elevata correlazione tra cirrosi epatica eepatocarcinoma), se ben trattata, è possibile rallentarne drasticamente l’avanzamento degenerativo e favorire la rigenerazione indispensabile del fegato; ovviamente, questo dipende dallo stato della malattia, dalla terapia e dall’agente eziologico primario. In caso di cirrosi alcolica, la sospensione definitiva dell’abuso comporta un MAGGIOR ripristino della funzionalità epatica rispetto al trattamento delle altre forme cirrotiche.
    In stato di cirrosi compensata è sufficiente eliminare l’agente eziologico (cura antivirale, eliminazione dell’alcol, eliminazione dei tossici o dei farmaci) e ripristinare una dieta equilibrata.La dieta per la cirrosi compensata, oltre a rispettare scrupolosamente tutti i requisiti per una sana e corretta alimentazione, dev’essere particolarmente attenta a garantire un apporto proteico di circa 1,2g/kg di peso corporeo; in caso di inappetenza può essere utile l’integrazione. Al contrario, la dieta per la cirrosi scompensata dipende molto dalle condizioni cliniche del soggetto; le complicanze secondarie incidono significativamente sullo stato di salute e spesso necessitano l’adozione di nutrizione artificiale. E’ il caso dell’encefalopatia, che necessita la riduzione proteica fino a 0,5g/kg al fine di migliorare il bilancio azotato, o della sindrome epatorenale, che al contrario ne aumenta il fabbisogno in quanto favorisce l’escrezione proteica del plasma con le urine. In assenza di encefalopatia si consiglia di mantenere un apporto proteico di circa 1,5g/kg.
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